Estintori: tipologie, impieghi e manutenzione secondo le normative vigenti
- Matteo Guido
- 12 mag
- Tempo di lettura: 7 min
Aggiornamento: 3 giu
Introduzione
Gli estintori portatili rappresentano un presidio antincendio imprescindibile per ogni realtà – sia domestica, sia commerciale o industriale – e la loro installazione, corretta selezione e periodica manutenzione sono obbligatorie per legge. Nel contesto di un piano di sicurezza antincendio completo, gli estintori sono il primo strumento di lotta al fuoco, in grado di contenere o estinguere incendi di entità contenuta prima dell’intervento dei Vigili del Fuoco.
In questo articolo, oltre a descrivere in dettaglio le diverse tipologie di estintori, le classi di fuoco e i criteri di scelta e installazione, approfondiremo le norme tecniche di riferimento e i relativi obblighi di manutenzione, collegando il tutto ai concetti già trattati nei nostri articoli dedicati su Idranti antincendio: guida completa e Addetti antincendio: obblighi, nomina, formazione e certificazione. Lo scopo è fornirti una panoramica esaustiva, tecnica e conforme alle ultime disposizioni normative, in modo da garantire un presidio sempre efficiente ed efficace.
Riferimenti normativi principali:
UNI EN 3-7:2015 – Requisiti minimi ed efficacia estinguente degli estintori portatili.
UNI 9994-1:2013 – Manutenzione degli estintori d’incendio (revisione, collaudo, controlli).
D.M. 3 settembre 2021 – Criteri generali per il controllo e la manutenzione degli impianti, attrezzature e sistemi di sicurezza antincendio (Allegato I: “Disposizioni sugli estintori portatili”).
D.Lgs. 81/2008, Titolo I Capo III – Obblighi antincendio nei luoghi di lavoro.
D.M. 2 settembre 2021 – Formazione del personale addetto al servizio di prevenzione e protezione antincendio.
Tipologie di estintori
La classificazione degli estintori portatili si basa principalmente sul tipo di agente estinguente presente nella bombola e sull’ambito di impiego. Ogni categoria è progettata e certificata per operare in modo efficace su specifiche classi di incendio:

Estintori a polvere
Gli estintori a polvere utilizzano agenti chimici secchi, quali fosfato monoammonico o bicarbonato di sodio, capaci di interrompere la reazione di combustione per soffocamento e azione inibitoria. La polvere si comporta come un isolante termico, riducendo la temperatura e impedendo l’ossigeno di alimentare le fiamme.
Classi di fuoco coperte: A (solidi), B (liquidi infiammabili), C (gas).
Vantaggi:
Versatilità su più classi di incendio (A-B-C).
Rapida erogazione dell’agente estinguente.
Costo contenuto e ampia reperibilità.
Svantaggi:
Residui polverosi che possono danneggiare apparecchiature elettroniche sensibili.
Necessità di pulizia post-intervento.
Meno indicati in ambienti con elevata presenza di polveri o particolato, dove possono compromettere visibilità e respirazione.
Normativa di riferimento:
UNI EN 3-7 definisce i requisiti minimi di capacità estinguente e pressione di esercizio per gli estintori a polvere.
UNI 9994-1 stabilisce le modalità di revisione, ricarica e prova idraulica per questa tipologia.
Estintori a CO₂ (anidride carbonica)
L’anidride carbonica contenuta in questi estintori è pressurizzata in fase liquida ed erogata in forma di gas secco estremamente freddo. Il CO₂ agisce in due modi:
Soffocamento: riduce drasticamente la concentrazione di ossigeno nell’aria, interrompendo la combustione.
Raffreddamento: la bassa temperatura del gas mitiga rapidamente le fiamme.
Classi di fuoco coperte: B (liquidi infiammabili) e C (gas), con utilizzo possibile su apparecchiature elettriche (quadri, server, impianti).
Vantaggi:
Non lascia residui e non danneggia componenti elettronici.
Efficace su liquidi in fiamme e impianti elettrici in tensione.
Limitazioni:
Potere estinguente ridotto su incendi di classe A (possono richiedere un volume di CO₂ molto elevato).
Rischio di soffocamento in spazi chiusi, poiché riduce l’ossigeno ambientale.
Conformità obbligatoria al D.M. 3/09/2021 (campi di applicazione e dimensionamento minimo per installazione).
Normativa di riferimento:
UNI EN 3-7 per i parametri di capacità estinguente (classe 34B-C).
UNI 9994-1 per le prove periodiche e il collaudo della bombola.
Estintori a schiuma
Gli estintori a schiuma impiegano soluzioni acquose arricchite con agenti schiumogeni, generando una copertura schiumosa che isola il combustibile dall’ossigeno e ne abbassa la temperatura. La schiuma aderisce alla superficie in combustione, impedendo la riaccensione.
Classi di fuoco coperte: A (materiali solidi) e B (liquidi infiammabili).
Vantaggi:
Efficace su grandi superfici di combustione, soprattutto liquidi in estensione (serbatoi, contenitori).
Riduce il rischio di riaccensione.
Limitazioni:
Non adatti per interventi su impianti elettrici sotto tensione (salvo versioni certificate “dielettriche”, ma generalmente sconsigliata l’uso).
Necessità di stoccaggio in luoghi protetti da gelo, poiché le componenti acquose possono danneggiarsi a basse temperature.
Normativa di riferimento:
UNI EN 3-7 specifica le caratteristiche di distribuzione della schiuma e del flusso.
D.M. 3/09/2021 (Allegato I) definisce le situazioni in cui è preferibile la schiuma rispetto ad altri agenti.

Classi di fuoco e compatibilità
La classificazione degli incendi si basa sulla natura del materiale combustibile coinvolto, e ogni estintore è certificato per una o più classi. La tabella seguente riassume le classi di fuoco e i dispositivi consigliati:
Classe A: materiali solidi (legno, carta, plastica).
Dispositivi consigliati: estintori a polvere, estintori a schiuma.
Classe B: liquidi infiammabili (benzina, solventi, vernici).
Dispositivi consigliati: estintori a schiuma, estintori a CO₂.
Classe C: gas infiammabili (GPL, metano).
Dispositivi consigliati: estintori a polvere (specie qualità BC o ABC).
Classe D: metalli combustibili (magnesio, alluminio, titanio).
Dispositivi consigliati: estintori con polveri speciali (es. grafite, bicarbonato specifico, cloruro di sodio).
Classe F: oli e grassi vegetali/animali ad alta temperatura (cucine professionali).
Dispositivi consigliati: estintori a schiuma specifici per classe F (con additivi particolari).
Scelta e installazione dell’estintore
La selezione del tipo di estintore e il suo posizionamento sono strettamente correlati al livello di rischio incendio dell’ambiente, all’uso previsto e alle dimensioni dello spazio. I parametri chiave da considerare sono:
Carico di incendio
Valutato in MJ/m² o in kg/ m³, dipende dal tipo e quantità di materiali combustibili presenti. Un carico di incendio elevato richiede estintori con capacità estinguente superiore (es. classe 55A-233B-C per polvere).
Destinazione d’uso dell’ambiente
Uffici, negozi, magazzini, cucine professionali, laboratori, capannoni industriali. Ogni contesto ha prescrizioni specifiche (cfr. D.M. 3/09/2021 Allegato I).
Certificazione CE
Ogni estintore in commercio deve riportare la marcatura CE ai sensi della PED (Pressure Equipment Directive 2014/68/UE) e avere etichettatura conforme a UNI EN 3-7. Verificare sempre la data di scadenza dell’imballo e il numero di serie del produttore.
Punti di installazione obbligatori
Secondo il D.M. 3/09/2021 (Allegato I, punto 4.4), in ambienti fino a 200 mq occorre almeno un estintore; per superfici maggiori, proporzionare in base al carico di incendio.
Posizionare a non più di 15 m di distanza lineare dal punto più remoto e a un’altezza da terra compresa tra 1 e 1,5 m.
Segnalare con appositi cartelli (rispettare la UNI ISO 7010 – segnaletica di sicurezza antincendio).
Modalità d’uso: il metodo PASS
In caso di emergenza, l’operatore – formato come Addetto alla lotta antincendio – deve applicare il protocollo internazionale PASS, che consente di massimizzare l’efficacia dell’intervento:
Pull (tirare la spina di sicurezza) Rimuovere il sigillo o la spina metallica che blocca la leva dell’estintore.
Aim (mirare alla base delle fiamme) Puntare la bocchetta o il tubo dell’estintore direttamente alla radice del fuoco, dove la temperatura e l’ossigeno alimentano la combustione.
Squeeze (premere la leva) Azionare la leva con decisione, rilasciando l’agente estinguente.
Sweep (muovere il getto lateralmente) Eseguire un movimento oscillatorio – da sinistra a destra – per coprire uniformemente la base delle fiamme fino a spegnimento completo.
Importante: il personale non addestrato non deve mai avventurarsi in spazi troppo densi di fumo o fiamme incontrollate; il PASS è efficace solo su incendi di modesta entità (focolai iniziali).

Manutenzione obbligatoria e periodicità
La manutenzione programmata degli estintori è un obbligo di legge, volto a garantire che ogni dispositivo sia sempre efficiente. Le attività di manutenzione, revisioni e collaudi devono essere eseguite da tecnici qualificati o da centri di assistenza autorizzati.
Fase | Frequenza | Attività |
Sorveglianza | Mensile | Controllo visivo (accessibilità, integrità, pressione, piombature) |
Controllo | Semestrale | Verifica funzionale da tecnico abilitato |
Revisione | 3 o 5 anni* | Ispezione interna e sostituzione agente estinguente |
Collaudo | 6 o 10 anni* | Prova idraulica del serbatoio |
*la frequenza varia in base alla tipologia dell’estintore:
Estintori a CO₂: revisione ogni 5 anni, collaudo idraulico ogni 10 anni (cfr. UNI 9994-1).
Estintori a polvere e a schiuma: revisione ogni 3 anni, collaudo idraulico ogni 6 anni.
L’inosservanza delle scadenze di manutenzione comporta non solo l’inefficacia dell’estintore in caso di incendio, ma anche possibili sanzioni amministrative e il rischio di responsabilità legale per il datore di lavoro (D.Lgs. 81/2008, art. 37).
Collegamenti con altri presidi antincendio
Un sistema antincendio integrato non si basa solo sugli estintori portatili, ma su un insieme di presidi e procedure che comprendono:
Idranti antincendio
Se lo stabile è dotato di idranti a muro o soprasuolo, l’estintore diventa complemento per le fasi iniziali del presidio. La UNI 10779:2016 disciplina in dettaglio le caratteristiche di portata e pressione necessarie per un corretto funzionamento degli idranti.
Per approfondire, consulta il nostro articolo cliccando qui.
Vie di esodo e illuminazione di emergenza
La progettazione delle vie di fuga deve tenere conto dei flussi di evacuazione, delle altezze minime di passaggio e dei tempi di percorrenza (cfr. D.M. 1 luglio 2014, Allegato IX).
In assenza di impianto centralizzato, le luci di emergenza autonome (con batteria interna) devono garantire almeno 1 lx di illuminamento in punti critici (uscite, corridoi interni).
Sistemi Sprinkler
Anche se non obbligatori nelle singole unità abitative, in complessi turistici o edifici plurifamiliari gli sprinkler rappresentano la protezione attiva più efficace.
Formazione del personale
I corsi per Addetti Antincendio (Livello 1, 2 e 3) disciplinati dal D.M. 2 settembre 2021 includono moduli specifici sull’uso di estintori, idranti e gestione delle emergenze. Una formazione adeguata riduce drasticamente i tempi di intervento e le possibili conseguenze di un principio di incendio.
Conclusioni
Un estintore non è semplicemente un oggetto da appendere al muro, ma un presidio dinamico che, se correttamente scelto, installato e manutenuto, può salvare vite e ridurre al minimo i danni da incendio. Per garantire la massima efficacia:
Seleziona l’estintore più idoneo in base alle classi di fuoco e al carico di incendio di ogni ambiente.
Installa i dispositivi seguendo le indicazioni del D.M. 3/09/2021 (punti di installazione, visibilità, segnaletica).
Mantieni uno stretto calendario di revisione, manutenzione e collaudo, rispettando i tempi e le procedure definite da UNI 9994-1 e D.M. 3/09/2021.
Integra il presidio con altri sistemi – idranti, sprinkler, vie di esodo, illuminazione di emergenza – per un approccio completo e coordinato.
Forma il personale designato, nominato come Addetto Antincendio, con programmi di aggiornamento biennali (4–8 h di formazione pratica e teorica).
Per ricevere una consulenza professionale o per organizzare la manutenzione dei tuoi presidi antincendio, puoi contattarmi direttamente cliccando qui.



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